Futuro Rinnovabile Impianto Fotovoltaico

L’impatto ambientale degli impianti fotovoltaici

In un periodo in cui la sostenibilità ambientale è una priorità globale, i pannelli fotovoltaici emergono come una delle soluzioni più promettenti per ridurre le emissioni di carbonio e mitigare i cambiamenti climatici. Tuttavia, sussistono alcune preoccupazioni riguardo all’impatto ambientale dei pannelli fotovoltaici, che meritano un’analisi approfondita per comprendere appieno le loro implicazioni.

La produzione di pannelli fotovoltaici e il suo impatto

La produzione di energia solare fotovoltaica richiede l’estrazione e la trasformazione del quarzo in silicio cristallino, un processo che comporta l’uso di impianti ad alta temperatura e consumatori di energia. È importante notare che il silicio, utilizzato come semiconduttore nelle celle fotovoltaiche, non è tossico né pericoloso per la sicurezza pubblica, come confermato da uno studio dell’Università della North Carolina.

Il silicio è uno dei materiali più abbondanti sulla Terra, trovandosi principalmente sotto forma di composti come la sabbia, il granito e altri minerali. Questa caratteristica rende il silicio un materiale ideale per applicazioni fotovoltaiche, garantendo una disponibilità sostenibile nel lungo termine. Nei pannelli fotovoltaici attualmente in commercio, il silicio cristallino costituisce la base delle celle fotovoltaiche, rappresentando meno del 2% del peso totale della struttura del pannello.

Altri tipi di pannelli, come quelli che utilizzano il tellururo di cadmio (CdTe), presentano un impatto ambientale inferiore rispetto al silicio cristallino, ma a fronte di una riduzione dei costi, si evidenzia una minore efficienza. È importante notare che il tellururo di cadmio utilizzato nei pannelli è in una forma composta, significativamente meno tossica rispetto al cadmio libero, con un rischio di tossicità estremamente basso per l’ambiente e per la salute umana, come confermato dallo stesso studio dell’Università della North Carolina.

L’impronta di carbonio durante l’uso dei pannelli fotovoltaici

Uno studio condotto dall’Università di Utrecht ha evidenziato che un pannello fotovoltaico impiega approssimativamente due anni di funzionamento per ripagare l’impronta di carbonio generata durante la sua produzione, una misura nota come “pay-back energetico”. Questo valore si attesta a circa 20g/kWh di CO2, significativamente inferiore rispetto agli 400-500 g/kWh prodotti dai pannelli solari degli anni ’70, che richiedevano circa 20 anni per essere smaltiti. Tale miglioramento è attribuibile all’aumento dell’efficienza energetica nella produzione dei pannelli e alla riduzione delle emissioni di CO2 con l’aumento della capacità produttiva.

Inoltre, l’aumento della capacità installata di energia solare contribuisce a ridurre ulteriormente il fabbisogno energetico e le relative emissioni di CO2, con riduzioni stimabili tra il 12% e il 24% ad ogni raddoppio della capacità produttiva.

Smaltimento e riciclo dei pannelli fotovoltaici

Alla fine del loro ciclo di vita, i pannelli fotovoltaici sono soggetti a smaltimento e riciclo, un processo regolato da normative precise per minimizzare l’inquinamento ambientale e massimizzare il recupero dei materiali riciclabili. In Italia, il corretto smaltimento dei pannelli avviene attraverso centri di raccolta RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), dove vengono separati materiali come alluminio, plastica, vetro, rame, argento, silicio o tellururo di cadmio, a seconda del tipo di pannello. Fino al 95% dei materiali può essere recuperato e reintegrato nel ciclo produttivo dei pannelli fotovoltaici, dimostrando un alto grado di sostenibilità nel riciclo dei componenti.

L’impatto complessivo dei pannelli fotovoltaici nel contesto globale

Attualmente, la capacità installata di energia solare fotovoltaica nel mondo supera i 400 gigawatt (GW), contribuendo con circa il 1,5% della fornitura totale di energia elettrica globale. Questo ha permesso una significativa riduzione delle emissioni di gas serra, stimata intorno a 170 milioni di tonnellate di CO2, rappresentando un contributo cruciale nella lotta al cambiamento climatico.

In conclusione, nonostante alcune preoccupazioni iniziali, l’impatto ambientale dei pannelli fotovoltaici risulta essere generalmente positivo, con notevoli miglioramenti nel tempo grazie all’innovazione tecnologica e alle pratiche di riciclo avanzate. Investire nell’energia solare fotovoltaica non solo riduce le emissioni di carbonio e l’inquinamento atmosferico, ma sostiene anche la transizione verso un futuro energetico sostenibile e meno dipendente dalle fonti fossili.

Pertanto, abbracciare il fotovoltaico rappresenta un passo fondamentale per ridurre l’impronta di carbonio globale e preservare il nostro pianeta per le generazioni future.

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